Le cronache del tempo raccontano che durante l’assedio di Genova, la popolazione è obbligata a nutrirsi di ogni tipo di animale. Quando non si trovano più né cavalli, né cani, né gatti, si cominciano a mangiare i ratti.
I ratti e i topi pullulano nelle città e nei porti del’epoca, a causa della mancanza di igiene, della sporcizia, dei rifiuti lasciati all’aperto. Questi sono animali che trasmettono gravi malattie, come il tifo e la peste bubbonica. Il rischio di contagio è veramente grande.
Alla fine le epidemie e la fame causeranno migliaia di morti tra la gente e i soldati di Genova, ancor più di quelli che provocheranno i cannoni austriaci e inglesi.